È il progetto che il Comune ha realizzato con Bloomberg Associates e che, proprio con Porta Genova, apre il suo terzo capitolo. Obiettivo: sottrarre angoli di città all’anonimato e al traffico e al caos e farli vivere grazie a lavori di arredo urbano leggeri.
Approvati due emendamenti al bilancio per attuare il registro delle biciclette e per sostenere un processo che sposti il traffico legato alle consegne fatte con furgoncini sulle cargo bike non solo in Area C ma in tutta la città.
Che poi uno dà un’occhiata alle cifre e capisce che le chiacchiere stanno a zero. Che sulla bici servirebbe puntare decisamente, crederci davvero senza fare troppa propaganda politica per lasciare poi tutto (molto) come sta.
La moderazione del traffico è molto sviluppata in nord Europa (Svizzera, Germania, Olanda, Danimarca), dove negli anni è stato fatto un grande lavoro di riqualificazione, dal 70 al 90% della popolazione viva in Zone 30 o in zone dalle caratteristiche più restrittive.
Il racconto di Emanuele: Negli ultimi 6 anni ho fotografato il volto di più di mille di persone, mai ho trovato sguardi puri e sinceri come in Senegal, mai. Sguardi che non hanno nulla da dimostrare, nulla da nascondere, nulla da temere, sguardi straordinari.
Attacca la spina Ernesto Colnago. E collega la sua storia del ciclismo al futuro di un mondo che pedala forte in avanti e al futuro di un’azienda che è ormai un punto fermo del made in Italy nel mondo.
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